Nel campo del design d’interni, la maggior consapevolezza ambientale si traduce in un trend naturalistico con l’architettura chiamata biofilica, che cancella i confini tra esterno e interno.
Questa tendenza del design si basa su quella chi si chiama “ipotesi della biofilia” «[…] l’idea che l’uomo possieda l’innata tendenza a cercare una connessione con la natura e con le altre forme di vita.» (Encyclopædia Britannica, ‘Biophilia Hypothesis’)
Come sempre quando si tratta di Madre Natura, c’è una ragione per questa “tendenza innata”. É infatti dimostrato che trascorrere il tempo in mezzo alla natura fa bene alla salute. Negli adulti, il tempo trascorso in un ambiente naturale migliora lo stato di salute mentale e spirituale. Nei bambini, stare all’aria aperta promuove l’attività fisica e il gioco.
Visto che trascorriamo tantissimo tempo al chiuso, il design biofilico porta negli interni il verde e le piante, per creare ambienti più sani, “portando la natura dentro casa”. Si progetta introducendo negli edifici piante e altri elementi naturali.
Applicato all’ambiente ospedaliero, questo concetto si è dimostrato molto efficace. Incorporare la natura nei progetti ospedalieri o nelle case di riposo è positivo per il benessere e per il processo di guarigione dei pazienti.
Oltre a fiori e piante, anche i pavimenti, gli accessori e altri elementi d’arredo possono fare parte del concetto di biofilia. L’uso di materiali naturali, la luce naturale e l’accesso a una vista su giardini contribuiscono a connetterci con la natura.
In situazioni che non si prestano all’inclusione di caratteristiche naturali, i designer devono cercare soluzioni creative. Spesso gli edifici in città non hanno l’affaccio sul verde. Anche se ovviamente non è come avere una finestra affacciata su un prato, i disegni realistici di paesaggi naturali evocano comunque un senso di calma e benessere.
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